

Una delle patologie più diffuse in tutti gli ambiti produttivi, con particolare incidenza tra alcune attività in cui la movimentazione manuale dei carichi risulta più rilevante, come attività di facchinaggio, assistenza alla persona, nursing e attività agricole.
Il dolore lombare, “mal di schiena” come viene comunemente chiamato, è tra le patologie che più frequentemente colpiscono i lavoratori, non solo quelli con mansioni a rischio, ma anche quelli che insospettabilmente svolgono mansioni piuttosto lontane dalla movimentazione manuale dei carichi.
Spesso questa patologia deriva da una scarsa attenzione alle condizioni di igiene del lavoro che costringono i lavoratori a movimenti non corretti per compensare le carenze organizzative e la mancanza di chiare procedure che indichino la strategia di lavoro più ergonomica.
Altre volte, l’insorgenza di queste patologie, è favorita dalla scarsa formazione del lavoratore sul rischio specifico o nella abitudine all’adozione di posture scorrette di movimentazione dei carichi.
Per questo si rende opportuno adottare specifiche procedure di lavoro che evitino una scorretta postura durante le operazioni di sollevamento, trasporto e deposito dei carichi durante l’attività lavorativa.
Si ricorda che la norma UNI ISO 11228-1:2009 – “Ergonomia – Movimentazione manuale – Parte 1: Sollevamento e trasporto” fornisce una corretta metodologia per la valutazione del rischio specifico.
Per garantire un’efficace informazione del lavoratore, potrebbe, inoltre, essere utile fornire dei documenti informativi che indirizzino il lavoratore verso comportamenti più sicuri.
Proprio in questo spirito, l’INAIL ha pubblicato un piccolo opuscolo informativo, rivolto ai lavoratori che spiega quali siano le strategie attuabili autonomamente per ridurre l’affaticamento biomeccanico sulla colonna vertebrale.
L’opuscolo consiste in una pubblicazione di due pagine in cui si danno consigli pratici, applicabili anche al di fuori del contesto lavorativo.
L’opuscolo informativo è scaricabile gratuitamente sul sito dell’ INAIL all’indirizzo sotto riportato.