Definizione di spazi confinati

l D.Lgs. 81/2008 Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, definisce gli spazi confinati come “ambienti di lavoro non destinati allo stazionamento di lavoratori, aventi limitate aperture di accesso e di uscita, che possono presentare rischi specifici per la sicurezza e la salute dei lavoratori, quali la presenza di atmosfere pericolose, la mancanza di ossigeno o la presenza di atmosfere soffocanti, infiammabili o esplosive, la presenza di agenti chimici, fisici o biologici pericolosi, il rischio di caduta di persone o di oggetti, il rischio di inciampo o di scivolamento, il rischio di contatto con parti mobili o con superfici calde o fredde, il rischio di incendio o di esplosione”.

Gli spazi confinati sono ambienti ad alto rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, in quanto possono presentare una serie di pericoli, tra cui:

  • Atmosfere pericolose: l’aria all’interno di uno spazio confinato può essere contaminata da gas, vapori o polveri pericolosi, che possono causare asfissia, intossicazione o incendio.
  • Mancanza di ossigeno: l’aria all’interno di uno spazio confinato può essere carente di ossigeno, procurare asfissia.
  • Atmosfere soffocanti: l’aria all’interno di uno spazio confinato può essere soffocante, a causa della presenza di gas o vapori che impediscono la respirazione.
  • Atmosfere infiammabili o esplosive: l’aria all’interno di uno spazio confinato può essere infiammabile o esplosiva, a causa della presenza di gas, vapori o polveri combustibili.
  • Agenti chimici, fisici o biologici pericolosi: l’aria all’interno di uno spazio confinato può essere contaminata da agenti chimici, fisici o biologici pericolosi, che possono determinare danni alla salute.
  • Rischio di caduta di persone o di oggetti: gli spazi confinati possono essere caratterizzati da superfici irregolari o da ostacoli, che possono cagionare cadute di persone o di oggetti.
  • Rischio di inciampo o di scivolamento: gli spazi confinati possono essere caratterizzati da superfici scivolose, che possono indurre inciampi o scivolamenti.
  • Rischio di contatto con parti mobili o con superfici calde o fredde: gli spazi confinati possono essere dotati di parti mobili o di superfici calde o fredde, che possono determinare incidenti.
  • Rischio di incendio o di esplosione: gli spazi confinati possono essere soggetti a incendi o esplosioni, a causa della presenza di sostanze pericolose.

Valutazione del rischio

Il datore di lavoro è tenuto a valutare i rischi specifici associati agli spazi confinati, prima di consentire l’accesso dei lavoratori.

La valutazione del rischio deve essere effettuata in base ai seguenti criteri:

  • Tipologia di spazio confinato: il tipo di spazio confinato determina i potenziali rischi associati. Ad esempio, un pozzo di petrolio è a maggior rischio di atmosfere pericolose rispetto a una cisterna d’acqua.
  • Presenza di sostanze pericolose: la presenza di sostanze pericolose, quali gas, vapori o polveri, aumenta il rischio di intossicazione, asfissia o incendio.
  • Condizioni ambientali: le condizioni ambientali, quali la temperatura, l’umidità e la ventilazione, possono influenzare il rischio di incidenti.
  • Attività svolte nello spazio confinato: le attività svolte nello spazio confinato possono generare rischi aggiuntivi, quali il rischio di caduta di persone o oggetti.

La valutazione del rischio deve essere effettuata da un esperto e deve essere documentata.

Misure preventive e protettive

Il datore di lavoro deve adottare misure preventive e protettive per eliminare o ridurre i rischi specifici associati agli spazi confinati. Queste misure possono includere:

  • Ventilazione dell’aria: la ventilazione dell’aria può essere utilizzata per rimuovere le atmosfere pericolose o per diluirle a livelli accettabili.
  • Monitoraggio delle concentrazioni di gas e vapori: il monitoraggio delle concentrazioni di gas e vapori consente di rilevare la presenza di atmosfere pericolose.
  • Isolamento dello spazio confinato: l’isolamento dello spazio confinato impedisce l’ingresso di persone non autorizzate e la fuoriuscita di sostanze pericolose.
  • Utilizzo di attrezzature di protezione individuale (DPI): non essendo possibile eliminare del tutto i rischi per la salute dei lavoratori negli spazi confinati, sarà necessario mettere a disposizione degli stessi attrezzatura tecnica nonché tutti i Dispositivi di Protezione Individuale idonei richiesti dal caso specifico.

Dispositivi protezione individuale per spazi confinati

  • Indumenti ad alta visibilità; per essere visibili al traffico veicolare e di conseguenza per non essere investiti; la normativa è la EN 471.
  • Scarpe di sicurezza; per la protezione da perforazioni, contusioni o schiacciamenti del piede; la normativa è la EN 347 S3.
  • Guanti di protezione: per la protezione contro i rischi meccanici ed evitare il contatto con i liquami; la normativa è la EN 420 EN 374.
  • Elmetto di sicurezza con visiera: per la protezione del capo contro urti e proiezione di materiali; la normativa è la EN 397 – EN 166
  • Tuta intera: per non insudiciarsi; la normativa è la EN 340.
  • Imbracatura anticaduta completa: l’operatore deve indossare tale imbracatura addetto al salvataggio in caso di emergenza; la normativa è la EN 361 – EN 1496.
  • Maschera pieno facciale con filtro: L’operatore deve indossare tale maschera per la protezione delle vie respiratorie; la normativa EN 136 – EN141 – EN143.

DPI per spazi confinati relativo al personale accedente sono:

  • Stivali di sicurezza: per la protezione e perforazione e schiacciamento del piede; la Normativa EN 347 S5
  • Guanti di protezione: per la protezione contro i rischi meccanici ed evitare contatto con i liquami; la normativa EN 420 – EN 374
  • Elmetto di sicurezza: per la protezione del capo contro urti; la normativa EN 397 – EN 12492
  • Tuta monouso categoria di protezione III: per la protezione contro agenti biologici, per non insudiciarsi; la normativa EN 1073-2, EN 13982-1, EN 13034, EN 1149-5
  • Imbracatura anticaduta completa: per la discesa, la risalita e l’eventuale recupero in caso di emergenza; la normativa EN 361 – EN 1496
  • Maschera pieno facciale con filtro: per la protezione delle vie respiratorie; la normativa EN 136 – EN 141 – EN 143

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